
Le feste dell’unità (o feste democratiche, o salcazzo come vogliono chiamarle adesso) impazzano in lungo e in largo un po’ ovunque, con conseguenti indigestioni di tigelle farcite coi salumi più malsani e nocivi in circolazione, gran sbornie di vinaccio orribile e fluviali comizi sulle “riforme condivise” da orchite fulminante e morte cerebrale praticamente certa (tranne quando invitano relatori mafiosi, almeno lì c’è un po’ di cagnara). Chi non è già stato colpito da trombosi coronarica per overdose di ciccioli e gnocco fritto, questa sera potrà tentare di battere il record mondiale al campionato di sauna che si terrà a partire dalle 21 dentro il Nuovo Lazzaretto al suono dei leggendari bostoniani The Freeze, con Postalmarket Babies e Howling Machines di spalla. Martedì 7 i metallari in vena di lazzi potranno farsi due ghigne all’Estragon con gli Atroci (anche solo leggendo il prezzo del biglietto: 10 euro), mentre mercoledì c’è Neffa gratis alla festa dell’unità di Reggio Emilia, a ricordarci che prima dell’abominio con lo spinellato J.Ax ha avuto anche una carriera.
Giovedì 9, problemone per gli indie kids: il ribollito Pop Group nel forno crematorio-Locomotiv o gli auto-riesumati dEUS gratis alla festa dell’unità di Modena? Comunque vada sarà una fiera di zombi, ma tra tutti Mark Stewart (incrociato in via Matteotti a fare lo slalom tra i maghrebini mentre andavo a morire al concerto dei Suicide) probabilmente è l’unico arzillo.
Venerdì tutti a sorseggiare cocktail stilosi e a darsi arie da grande artista all’Estragon coi The Field (dieci euro, direi abbastanza onesto visto che ci saranno anche i visuals – loro si limiteranno a schiacciare due pulsanti); è comunque solo un aperitivo per il bagno di sangue di sabato 11. Uno dietro l’altro, in nessun ordine particolare: Abe Duque al Cassero (dieci euro), Villalobos e amici a Reggio Emilia (dovrebbe stare sui venticinque euro, ma con le prevendite differenziate a seconda di quando compri il biglietto non ci ho capito un cazzo), il September to Dismember a Modena (cinque euro) poi ancora a Bologna il ritorno del marchio Starfuckers (non il gruppo) dopo anni di vuoto, questa volta nella doppia venue Kindergarten-Redrum con un programma veramente arrogante (trentacinque dj smistati in cinque sale, visuals malsani, laser, lanciafiamme e zona chill-out il tutto a venti euro) preannunciato da un flyer bisogna dire di gran gusto.
Per chi sopravvive poi domenica 12 ci sono i Last Days of Humanity al Nuovo Lazzaretto, o i Uochi Toki allo Zuni.