L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 12-18 settembre 2011

Qualcosa scompare: è la settimana dell’ultimo AntiMTVDay. Quando è cominciato, una vita fa, c’era questo megafestival al Parco Nord, l’MTVDay appunto, IL NEMICO; io ero poco più di un ragazzino e la musica era ancora per poco qualcosa in grado di creare fazioni, i buoni da una parte, quelli degli infiniti tour nei centri sociali, biglietto cinquemila lire, in dieci sul furgone, i panini vegani portati da casa e dormire sul pavimento gelido della palestra, sudore a secchiate e pogo assassino, fai girare il microfono, pugni e calci  e urlare a squarciagola ogni strofa in un inglese da seconda elementare, la maglietta autoprodotta, i cataloghi della Green Records, domani c’ho il compito in classe di matematica e non so un cazzo; dall’altra la musica “commerciale”, i gruppi “costruiti a tavolino”, quelli dei videoclip alle due del pomeriggio, quelli che andavano ospiti a “Total Request Live”, i concerti nei palazzetti mai a meno di cinquantamila l’anello meno costoso: MERSH. Oggi MTV trasmette solo reality show su trogloditi sudamericani e minorenni incinte, il concetto stesso di ‘major‘ fa ridere per non piangere e non c’è davvero più un nemico contro cui innalzare barriere di integrità e purezza per il semplice motivo che di tutta la faccenda sembra non freghi più un cazzo a nessuno, e tanto comunque quasi tutta la musica fa cagare indistintamente; io sono un po’ più vecchio e manco per il cazzo più saggio e questa è un’altra parte della mia vita che se ne va. Martedì ci sono gli Emeralds a Bologna, maggiori informazioni appena riesco a capire cosa e dove sia la “galleria Verdi” dove dovrebbe tenersi il concerto… Mercoledì la scelta è tra il roots alla vecchia della fenomenale one-man blues band The Blues Against Youth all’Honky Tonk Bar (dalle 21.30, ingresso a offerta libera), i redivivi Casino Royale in karaoke incarognito all’Estragon (21.30, cinque euro e nostalgia divorante compresa nel pacchetto, e quante trombe quando partiva il SangueMisto remix di Cose Difficili in loop…) o i decisamente più attuali Ofeliadorme in piazza Verdi (gratis dalle 21.30). Giovedì ancora all’Honky Tonk per il piratesco, viscerale passatismo alcolico del supergruppo Captain Jack and His Tunas (dalle 21.30, gratis). Venerdì prima serata dell’AntiMTVDay, più che altro roba noise molestissima spalmata tra sala sopra e sala sotto con dj-set virulento di Madkore a chiudere (si fa per dire); sabato ancora AntiMTVDay, e questa è proprio l’ultima… altrimenti, per gli intellettuali drogati presi male ci sono i Demdike Stare gratis al Festival della Filosofia a Carpi. Sabato e domenica c’è anche un bel festivalino tra hardcore e hip hop con Kaos, Salmo, Unearth, Evergreen Terrace, Bane e tanti altri: tutte le info Qui.

Un’altra per il Record Store Day

immagine presa dal primo link qui sotto

 
Nannucci ha chiuso esattamente due anni fa. Dal 1992 fino a tutto il 2000 ho passato lì dentro più ore della mia vita di quanto fosse ragionevolmente lecito ipotizzare. È stato lì che ho ricevuto il mio battesimo del fuoco, davanti al bancone del reparto musicassette, un pomeriggio dei primi di giugno del ’92; la scuola stava per finire e per festeggiare avevo il permesso di comprarmi una cassetta originale. I miei mi avevano dato venti carte ma io non ero ancora del tutto sicuro su come investirle: Hanno Ucciso l’Uomo Ragno, primo album degli 883 che già mi era stato somministrato più volte via etere courtesy of una programmazione su Radio Deejay da esperimento nazista sul sistema nervoso (da settimane andavano avanti a trasmettere qualsiasi pezzo del disco praticamente ad ogni ora del giorno e della notte), oppure Fear of the Dark, ennesimo album degli Iron Maiden preannunciato da un singolo apripista veramente arrogante, Be Quick or Be Dead, intercettato sempre su Radio Deejay grazie a Nikki, titolare dell’unico programma rock dell’emittente (programma che peraltro andava in onda subito dopo il Deejay Time e quindi ascoltarlo era praticamente automatico)? Il commesso dall’altra parte del banco, un ciccione pelato a cui sarò debitore per il resto dei miei giorni, non aveva dubbi: “prendi questo, è doppio, dura di più”. Mezzo secondo più tardi stavo già trotterellando verso le casse felice come una pasqua, a pagare un album che addirittura era doppio. E in effetti Fear of the Dark durava uno sproposito, ci avrei messo mesi a metabolizzarlo. All’inizio mi piacevano soltanto i primi due pezzi, Be Quick or Be Dead e From Here to Eternity, e il brano in assoluto più demenziale e bamboccesco mai scritto dal gruppo (ma allora non lo sapevo), Weekend Warrior, una porcata sugli hooligans che neanche la più scalcinata delle cover band dei Poison, l’ideale per infiammare i miei basici entusiasmi di bimbo; poi cominciarono a piacermene anche altri di pezzi, tipo The Fugitive, bella ignorante, o Chains of Misery, e perfino la ballatona strappamutande Wasting Love, fomentato dal video su Videomusic che mi era subito sembrato la cosa più blasfema della Terra (e quindi da amare senza riserve). Ma la vera chiave di volta è stata Afraid to Shoot Strangers, una spettacolare cavalcata epica che, chissà come mai, all’inizio non mi diceva un cazzo; quando finalmente mi entrò nel sangue e mi fece drizzare i peletti sulle braccia dall’emozione ero ormai definitivamente preso. Ne volevo ancora. Dovevo prenderne ancora. (Continua a leggere)

STREAMO – il disco dell’anno scorso.

la più bella foto che ho mai visto in un sito (ribadisco).

Un po’ di cose le scrissi qui, mi va solo di aggiungere che Catch My Shoe è il disco che ho ascoltato di più e con più piacere nel 2010. Funziona in ogni contesto e spacca il culo a tutte le musiche del mondo di qualsiasi genere, volume, epoca e grado di indipendenza. Non stanca mai.

La storia di oggi, che poi in realtà è una storia di 21 giorni fa, è che il disco è in streaming su soundcloud, e se l’embed funziona lo potete ascoltare qui sotto. O in alternativa qui.

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(via @Vitaminic)